Il Palio de lo Daino visto da Stefano

“La scorsa estate, mentre trascorrevamo le vacanze a Milano Marittima, amici di Milano, Cesare e Serena ci hanno detto: “perché non venite con noi al Palio del Daino a Mondaino? Li per lì siamo rimasti un po’ perplessi, anche perchè devo confessare, che pur essendo nato a Cervia e per molti anni avendo vissuto a Ravenna, il paese di Mondaino non sapevo dove si trovasse. Serena però ha insistito e ci ha portato i depliant del Palio del Daino, per cui abbiamo deciso di andarci. Venerdì pomeriggio siamo partiti da Milano Marittima, e abbiamo attraversato un pezzo di Romagna, fatto di saliscendi, tra valli e colline con viste suggestive, anche per evitare il traffico della statale adriatica. Siamo arrivati intorno alle sette di sera, appena in tempo per vedere il primo spettacolo. C’era un giullare con una calzamaglia colorata di rosso e di giallo che veniva “maltrattato” dagli armigeri: era divertente. Tra una battuta e l’altra, raccontavano la storia del paese, la vita dei soldati, le armi che usavano un tempo. Finito lo spettacolo, abbiamo percorso le strade del paese, paese che per la sua forma allungata si presta bene a una passeggiata. Siamo entrati nelle botteghe del formaggio, della carta, abbiamo visto fabbricare i cesti di giunco, il fabbro lavorare le armi con martello e incudine, ci siamo fermati al forno com’era una volta a comprare il pane come lo facevano una volta; ci siamo quindi immersi in un’altra epoca, come se fossimo saliti su una macchina del tempo. La sera era luminosa e dal paese che si trova sulla cima di una collina, si poteva scorgere tutto il paesaggio circostante. Calato il sole, l’atmosfera era ancora più suggestiva, le viuzze erano illuminate di una luce fioca, adatta per lasciar spazio ai sentimenti umani. Si era fatto tardi quasi senza che ce ne accorgessimo e ci è venuta fame. Ci siamo quindi riparati in una locanda all’aperto dove servivano del buon vino rosso e dell’ottima carne. Finito di mangiare, era passata già mezzanotte, siamo ritornati a casa.

Ricordo volentieri quella giornata, anche perché ero insieme a mia moglie, ai miei due figli più piccoli e a mia madre. Spesso quando viaggio traduco queste emozioni in disegni, mi piace dipingere. Questo, della visita al Palio del Daino, è la traduzione di quanto vi ho raccontato. Nel caso vi piaccia potete usarlo come meglio credete.”

Stefano Sintini